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Raccolta "Colonia alpina San Marco"
Comune di: Pedavena

Raccolta (denominazione): Raccolta "Colonia alpina San Marco" in Norcen

TitolaritĂ  della raccolta: mista a) pubblico c) privato

Referente Personale: Giovanni Andrea Martini (Comune di Venezia)

Breve Storia:

La raccolta di immagini attinge a varie fonti di natura istituzionale (Archivio Colonia S. Marco, Archivio Biblioteca Civica Pedavena) e privata (Nerina Budel, Verena De Martini, Anna Maria Moino, Giovanna Menegat Tonet, Augusto Sartorelli) è stata avviata a seguito dei lavori di ristrutturazione della Colonia da parte del Comune di Venezia, per trasformarla da centro assistenziale in centro di ospitalità diffusa, aperto non solo ai cittadini veneziani, ma anche alla popolazione del territorio (luogo di convegni ed incontri per associazioini socio-culturali e sportive). Una prima esposizione parziale (16 pannelli, 32 immagini) è stato presentata a cura della Biblioteca Civica di Pedavena il 1° ottobre 2009 in occasione dell'inaugurazione dei nuovi lavori alla presenza dei Sindaci di Venezia (Massimo Cacciari) e di Pedavena (Maria Teresa De Bortoli). Di prossima pubblicazione un catalogo illustrato con cenni storici sulla Colonia, interventi di Giovanni Andrea Martini, Donatella Bartolini e Lucia Nadin, e immagini dell'Archivio Fotostorico Feltrino.

Cronistoria della Colonia alpina San Marco in Norcen

Fu istituita nel 1898, seconda nel Veneto, su iniziativa della "Lega insegnanti veneziani", sulla scia delle numerose opere a sostegno dell’infanzia derelitta che si andavano diffondendo in tutt’Italia. Lo scopo era “inviare in luoghi alpestri, durante le vacanze estive ed autunnali, un determinato numero di fanciulli e di fanciulle della Città di Venezia, che fossero poveri, sani, ma di gracile costituzione, con preferenza a quelli che avessero avuto in famiglia individui affetti da malattie tubercolari, e ciò nell’intento di rinforzare gli organismi colla cura climatica e contribuire al loro sviluppo fisico normale e alla loro morale educazione”. Sede provvisoria della Colonia fu la Città di Feltre, nei locali del Ginnasio comunale. Già nell’estate 1898 una quarantina di ragazzi poterono soggiornare per 33 giorni. La procedura utilizzata non subì sostanziali mutamenti nei decenni successivi: i bambini venivano individuati grazie alle segnalazioni degli insegnanti, visitati dall’ufficiale di igiene che ne stabiliva l’idoneità, pesati e lavati prima della partenza e inviati col treno fino a Feltre. I piccoli coloni avevano diritto ad una divisa ed erano assistiti da insegnanti e da un medico locale. Nel corso del primo decennio, oltre al Ginnasio feltrino, altre sedi furono individuate a S. Gregorio nelle Alpi, a Vellai, quindi ad Asolo, Possagno e Crespano, utilizzando ville di privati, istituti religiosi, un asilo. Il numero dei bambini assistiti crebbe col moltiplicarsi delle sedi, ma, almeno fino ai primi due decenni del Novecento, non superò mai i 200, avendo scelto la politica di selezionare solo i più bisognosi e di agire semmai sull’efficacia e sull’intensità della cura climatica. Tale cura si fondava sui benefici dell’aria ossigenata, del sole e della sana alimentazione. Particolare attenzione era rivolta alla cura dell’igiene e al rispetto della disciplina secondo i codici etici dell’epoca.
La sede definitiva della Colonia fu portata a compimento solo nel 1907, in località Norcen (frazione di Pedavena) ad opera dell’ing. feltrino Piero Bonsembiante su progetto dell’ing. veneziano Cesare Bianchini: esso prevedeva un fabbricato a due piani per 90 alunni, per il personale dirigente e di servizio, una cucina e un’infermeria. Lo scultore Annibale De Lotto realizzò il leone in "moleca", riproduzione di quello delle fabbriche di Rialto, posizionato sulla facciata dell’edificio. Oltre al contributo del Comune di Venezia, la costruzione fu resa possibile dalle donazioni filantropiche delle famiglie benestanti veneziane e in parte anche feltrine. L’apertura si ebbe il 23 luglio con una festa di accoglienza che coinvolse l’intero paese.
Fin dalle sue origini la Colonia di San Marco godette dell’alto patronato di S.M. la regina madre Margherita di Savoia; nel 1910 venne premiata con medaglia d’argento all’Esposizione universale e internazionale di Bruxelles, nel 1912 con diploma d’onore all’Esposizione internazionale di Igiene sociale di Roma. Nel 1914 la Colonia si costituì in ente morale, con un proprio autonomo comitato d’amministrazione, nominato in parte dal Comune di Venezia, con l’aggiunta di esponenti locali dell’imprenditoria e del notabilato feltrino e medici come Mario Bonsembiante e Luigi Alpago Novello.
Già nel 1913 all’edificio di Norcen si aggiunse un altro fabbricato a Feltre in località S. Paolo. Durante la Grande Guerra entrambe le sedi vennero destinate all’esercito e, con l’occupazione austriaca, saccheggiate dai soldati: i piccoli veneziani trovarono comunque ospitalità in centri climatici fiorentini e modenesi. Nell’estate del 1919 i cancelli della Colonia si riaprirono e poterono accogliere 50 bambini. In pochi anni il numero passò a 270, con soggiorni di 62 giorni, con doppi turni per maschi e femmine. Il passo successivo fu l’istituzione della colonia permanente: nel 1927, grazie ad un cospicuo contributo del Comune di Venezia, fu possibile garantire il funzionamento per tutto l’anno, impartendo anche l’istruzione elementare. Il numero degli assistiti, distribuiti tra le sedi di Norcen e Feltre, crebbe vertiginosamente fino a raggiungere, nel 1930, quota 791.
L’attività della Colonia non si ferma dopo la seconda guerra mondiale e continua fino alla metà degli anni settanta. Successivamente l’Istituzione garantisce solo i soggiorni estivi. Dal 1985 l’attenzione si è rivolta alla popolazione anziana della città lagunare: vennero così organizzati soggiorni estivi per la terza età fino al 2007. Oggi la struttura si appresta ad affrontare nuove sfide sul fronte sociale, destinate a coinvolgere anche il territorio feltrino.

Informazioni tratte da:
"La Colonia alpina San Marco dalle origini agli anni venti del Novecento" di Donatella Bartolini, in corso di pubblicazione.
"Cenni storici sulla Colonia alpina San Marco" di Giovanni Andrea Martini dal sito ufficiale della colonia: www.coloniaalpinasanmarco.it

Consistenza raccolta:
stampe original: Tot. 50
scansioni digitali: Tot. 50

Tipologia:
Cartoline panoramiche, Documenti, Foto di gruppo di attivitĂ  sociali, Escursioni

Contesto di riferimento:
Locale (Pedavena)

Descrizione analitica del materiale fotografico:
La raccoltà è inventariata: SI
La raccolta è catalogata: SI
Scansioni digitali:
La raccolta è disponibile anche in digitale: SI percent.: 100%
In quale formato: TIFF
Dimensioni di scansione: 20x30 cm e 30x40 cm
Risoluzione: 300 dpi

Accesso al pubblico della raccolta:
consentito esclusivamente per motivi culturali e di ricerca, su specifica richiesta.

Forme di collaborazione con l’Archivio Fotostorico Feltrino:

Prestito materiali fotografici per consentirne la riproduzione digitale, con obbligo di citazione della fonte di provenienza in caso di utilizzo pubblico.

Collaborazione a specifiche iniziative di valorizzazione del materiale fotografico (ricerche tematiche, allestimento mostre, pubblicazione cataloghi, videoproiezioni, ecc.)

Data di compilazione: 15 ottobre 2009

Compilatore: Francesco Padovani