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BILANCIO ATTIVITA' 2009 - PROGETTI 2010

Molte le iniziative realizzate; tante altre in programma.


Archivio Fotostorico Feltrino: positivo il bilancio attivitĂ  2009
13.000 i contatti sul sito Internet, il 40% dall’estero
16.525 le immagini in dotazione, 1.200 disponibili sul sito

Nel suo secondo anno di vita - il servizio è stato istituito dalla Comunità Montana Feltrina in convenzione con il Comune di Pedavena nel febbraio 2008 – l’Archivio Fotostorico Feltrino ha iniziato a sviluppare tutte le sue potenzialità. Nonostante i numerosi limiti strutturali (ridotti finanziamenti ed un unico coordinatore responsabile), il bilancio delle attività svolte nel 2009 risulta molto positivo. É proseguito innanzitutto il censimento e la riproduzione delle raccolte fotografiche feltrine, implementando la dotazione di 1.890 unità e portandola a 16.525 immagini complessive. Alcune delle nuove raccolte sono di notevole interesse storico-fotografico: tra queste la raccolta “Transumanze” con le foto di Adolfo Malacarne, oggetto di una recente pubblicazione; il Fondo Edmondo Licursi sugli emigranti sovramontini, il Fondo Umberto Gorza sulla partecipazione dei nostri soldati alla Guerra d’Africa; la Raccolta “Colonia Alpina San Marco” che fa luce su una struttura educativa ed assistenziale istituita dal Comune di Venezia di grande rilevanza nel Feltrino; il Fondo Cristina Bellot sulla Società Operaia di Mutuo soccorso di Arsiè. Tutte queste raccolte sono già disponibili sul Sito Internet (fotostorica.feltrino.bl.it). Ed è proprio qui che si registra il risultato più eclatante: le oltre 1.000 immagini inserite, suddivise su 37 raccolte (tuttora in fase di incremento), sono state visionate in un anno da 13.000 persone. Di queste il 40% risiede all’estero, in prevalenza in paesi europei, tradizionale meta di emigrazione, come la Francia, la Svizzera, il Belgio, il Lussemburgo. Numerosi contatti sono stati intrapresi anche dalle Americhe (Argentina e Brasile in testa, seguite dal Canada), consistenti dall’Australia e perfino dalla Cina e dal Giappone. Segno che l’Archivio sta diventando un’importante ponte di collegamento del nostro territorio con i tanti feltrini ancora residenti all’estero, oltre a coinvolgere migliaia di residenti locali appassionati di fotografia e di storia, una fonte di memoria visiva cui attingono assetate più di 50 persone al giorno. Ma, sotto la spinta del suo coordinatore, Francesco Padovani, l’archivio ha sviluppato numerose altre attività: sono state realizzate sette mostre storico-fotografiche. Fra queste, “Schegge di memoria: immagini dal Feltrino”, prodotta dalla Comunità Montana Feltrina, ha già avuto 4 allestimenti, con oltre 4.000 visitatori, ed è tuttora itinerante; la Mostra “Umberto Cappelari” organizzata in collaborazione al Centre de Documentation sur les Migrations Humaines di Dudelange, ha avuto 3 allestimenti. Oltre una cinquantina i contatti registrati nella Biblioteca Civica di Pedavena, sede operativa dell’archivio, da parte di privati e rappresentanti di scuole e pubbliche istituzioni che hanno portato alla collaborazione (con prestito materiali su autorizzazione dei proprietari) nella realizzazione di mostre e pubblicazioni (una tesi di laurea, 5 libri e 2 DVD). Il programma previsionale del 2010 ora prevede la prosecuzione del lavoro di archiviazione digitale per raggiungere la meta agoniata di 20.000 immagini; la realizzazione di un catalogo a stampa di tutte le raccolte in dotazione; l’aggiornamento e integrazione del sito Internet; la realizzazione di un corso d’aggiornamento per insegnanti sull’uso della fotografia storica come strumento didattico; l’allestimento di una grande mostra sull’escursionismo alpino nel Feltrino in collaborazione al CAI-Sezione di Feltre. Restando sempre a disposizione di insegnanti, storici e ricercatori che richiedano supporti documentali per le loro attività. Nell’auspicio di poter contare ancora sulla sensibilità dei possessori delle foto (privati, associazioni ed enti pubblici locali), come è stato finora in modo rilevante, perché continuino a metterle a disposizione dell’Archivio e possano contribuire così, tutti insieme, alla salvaguardia della memoria locale.