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Raccolta "Caregheta: Storie di conze e di gaburi"
Raccolta (denominazione): Raccolta "Caregheta: Storia di conze e di gaburi"

Titolarità della raccolta:
a) privati
b) enti e associazioni

Referente Personale: Enrico Stalliviere

Breve Storia:
La raccolta è nata con un obiettivo specifico: la pubblicazione del testo "Storie di conze e di gaburi", DBS edizioni, dicembre 2012, da parte di Enrico Stalliviere, seggiolaio di Pedavena, attingendo a collezioni private, di associazioni e di enti, tra i quali lo stesso FASF (Foto Archivio storico Feltrino). Il suo coordinatore Francesco Padovani ne ha curato personalmente l'impaginazione ed è anche intervenuto con un breve sagggio critico dal titolo "Note sulle immagini del testo". Lo Stalliviere è l'ultimo rappresentante di una dinastia di seggiolai, originari da Ren di Tiser, nel Comune di Gosaldo. Ha appreso il mestiere dal padre seguendolo in giovane età nel suo incessante girovagare nei paesi della vallata feltrina e nella pianura veneta (in particolare del veronese e vicentino), dedicandosi poi ad altre professioni (panettiere, falegname) per diventare infine portalettere a Pedavena, dove tuttora risiede. Giunto all'età della pensione ha sentito il bisogno di rilanciare l'attività del seggiolaio, che peraltro non ha mai smesso continuando a praticarla nel tempo libero. Ha cominciato così ad esibirsi in Fiere e Mercati dell' Artigianato e di Vecchi Mestieri, a proporsi nelle scuole, portando in giro in tutta la provincia anche una presentazione-spettacolo dal titolo "L'epopea dei conthacareghe", con la collaborazione dello stesso Padovani e del suonatore ambulante di organetto a manovella Giuseppe Cecchin (in arte Josef) che ha riscosso ampio successo di pubblico e di critica. Ma soprattutto da alcuni anni ha gestino decine di corsi e di laboratori sulla costruzione e impagliatura di sedie con metodi tradizionali, perche quest'arte antica non andasse perduta. A suggello di tutta questa attività ha pensato di scrivere un libro, di ricordi e testimonianze sulle esperienze vissute con il padre, da "gaburo", giovane apprendista, perchè le memorie di questo lavoro, che un tempo dava da vivere a tante persone ed è poi decaduta sotto la pressione dell'industrializzazione, non andasse perduta... A corredo del testo, non disponendo che di poche immagini storiche del periodo da lui raccontato (dalla metà degli anni cinquanta a metà degli anni sessanta del '900) ha pensato di attingere al vasto repertorio di immagini dei seggiolai agordini e feltrini, privilegiando foto inedite, raccolte fra amici (come il prof. Ivo Ren di di Gosaldo, che ha curato anche la revisione dei testi), parenti, associazioni (come l'Associazione di promozione sociale Laboratorio Sagron -Mis o il Circolo Fotografico di Rivalta sul Mincio, enti come la Biblioteca Civica di Gosaldo o la Biblioteca Civica di Rodigo (MN). Ad integrazione del testo ha anche inserito una serie di foto contemporanee a colori, realizzate per lo più dal figlio Simone, che ricostruono in le varie fasi dell'impagliatura di uno sgabello e documentano le attività di corsi e laboratori da lui gestite negli ultimi anni. Complessivamente si tratta di un corpus di immagini quanto mai significativo nel documentare in chiave storico-antropologica un mestiere considerato ormai "perduto", ma che continua a suscitare interesse e curiosità.

Consistenza raccolta: Tot. 150 fototipi, di cui una cinquantina "storici", e un centinaio "contemporanei".
Stampe originali: Tot. 150

Scansioni digitali: Tot. 150

Tipologia:
Ritratti singoli, e di gruppo, Lavoro ed emigrazione.

Contesto di riferimento:
Territorio feltrino, veneto e internazionale (emigrazione in Francia)

Descrizione analitica del materiale fotografico:

La raccoltà è inventariata: SI

La raccolta è catalogata: SI

In che forma: cartacea

Scansioni digitali:

La raccolta è disponibile anche in digitale: SI percent.: 100 %

In quale formato: TIFF, jpg

Dimensioni di scansione: 20 X 30 cm e 30x40 cm

Risoluzione: 300 dpi

Accesso al pubblico della raccolta:
consentito esclusivamente per motivi culturali e di ricerca

Forme di collaborazione con l’Archivio Fotostorico Feltrino:
Prestito materiali fotografici per consentirne la riproduzione digitale, con obbligo di citazione della fonte di provenienza in caso di utilizzo pubblico.

Collaborazione a specifiche iniziative di valorizzazione del materiale fotografico (ricerche tematiche, allestimento mostre, pubblicazione cataloghi, videoproiezioni, ecc.)

Data di compilazione: 18 dicembre 2012

Compilatore: Francesco Padovani