Raccolta Norcen da Pedavena
Comune di: Pedavena - frazione di Norcen
Raccolta (denominazione): Raccolta Norcen da Pedavena
Titolarità della raccolta: c) privati
Referenti : Nerina Budel, Sandra Menegat, Lucia Nadin
Breve Storia:
Questa collezione fotografica è nata sulla scia della pubblicazione del testo "Norcen. Storia di un paese" di Lucia Nadin, storica veneziana da tempo integratasi territorio, dove possiede una residenza estiva (la zia era direttrice della Colonia alpina San Marco). Il libro, editato nel maggio 2010 dalla Libreria editrice Agorà di Feltre, ripercorre con accorata partecipazione e rigore storiografico, le vicende del piccolo paese pedemontano, Norcen, frazione di Pedavena. All’opera hanno contribuito a vario titolo diversi abitanti della zona, fornendo documenti, testimonianze e tante immagini che corredano il testo. Fra queste gli scatti di Antonio Ondoli, straordinaria figura di fotografo-contadino, cui, in occasione dell'uscita del testo, è stata dedicata una specifica mostra, organizzata dal Comune di Pedavena in collaborazione all'Archivio Fotostorico feltrino,: "Lo sguardo puro. Antonio Ondoli (1880-1957) e il suo paese, Norcen da Pedavena", allestita in anteprima a Villa Giovanna in Norcen dal 14 maggio al 13 giugno 2010. L’esposizione fotografica è suddivisa in due parti: la prima presenta il contesto ambientale in cui ha operato il fotografo, dal punto di vista paesaggistico, architettonico, dei principali monumenti ed attività socio-economiche che hanno segnato la storia del paese. Le immagini qui riportate appartengono a diversi autori, per lo più non identificati, diversi comunque da Antonio Ondoli. La seconda parte è invece interamente dedicata agli scatti di “Toni de Metoâ€, com’era soprannominato, e riguarda soprattutto ritratti singoli e famigliari, foto di gruppo riprese in diverse situazioni (scuola, lavoro, cerimonie religiose, tempo libero). Protagonista qui, a tutti gli effetti, è la gente del posto o di località limitrofe (Lamen, Vignui, Villabruna): la gente vera, come appariva nella realtà di tutti i giorni, e non “camuffata†come risultava nei ritratti di studio, in vesti e pose che non le appartenevano.
Libro e mostra si sono avvalse del contributo di immagini messe a disposizione da oltre una ventina di famiglie della zona: Balen Vanda, Bortoluz Gianlivio, Budel Nerina e Primo, De Bortoli Primo, De Carli Piero, Mantelli Giuseppe, Menegat Antonietta, Menegat Gualtiero, Menegat Sandra, Menegat Tonet Giovanna, Moino Anna Maria, Nadin Lucia, Perotto Maria Rosa, Slongo Esidia, Tonet Angelo,Tonet Graziano, Tonet Libera, Tonet Maria Rosa, Tonet Sisto, Zabot Bianca e Paolo, Zoccante Mario.
La raccolta di immagini su Norcen è integrata dalle foto di Carlo De Bortoli, dalle cartoline di Verena De Martini, dalle foto della Biblioteca Civica di Pedavena e della Colonia alpina San Marco, che sono già state catalogate a parte all'interno di questo sito, compreso l'importante Fondo Antonio Ondoli, in fase di aggiornamento.
Norcen, paese di mezza-montagna.
Situato a mezza costa, nell’area collinare a nord di Pedavena, il paese di Norcen ha condiviso le principali vicende storiche che hanno interessato il Feltrino. Il suo stesso toponimo ne richiama l’antica origine etruscoide, come già Feltre e molti altri paesi del comprensorio (Facen, Teven, Pren, Lamen, Foen). La posizione strategica tra la vallata feltrina e l’altopiano sovramontino, le hanno probabilmente attribuito un importante ruolo di appoggio, già in epoca romana, nel percorso della via Claudia Augusta, a supporto di transiti militari ed economici. Ruolo, questo, che dovette mantenere anche in epoca medioevale, visto che fu sede di un castello e di una cappella, di cui è rimasta traccia nella lastra di pietra calcare, oggi murata nella parete est della chiesa: le immani raffigurate (agnello, colomba e palma del martirio) ne fanno una delle più antiche testimonianze della evangelizzazione del Feltrino. Non a caso proprio la colomba venne assunta dai nobili Norcen come simbolo araldico del proprio casato, dominando qui da feudatari per alcuni secoli fino all’arrivo dei Veneziani. In epoca veneziana, alla fine del Cinquecento si fa risalire l’edificazione dell’omonina villa, nuova residenza dei Norcen, che fu ceduta poi nei primi decenni del ‘900 alla famiglia Meneghel, con cui era legata da rapporti di parentela. Fu Francesco Meneghel nel 1959 a donarla alla Parrocchia, come canonica, con il vincolo di rinominarla “Villa Giovannaâ€, a ricordo della madre. Tra l’Otto e il Novecento la popolazione di Norcen, costretta a sopravvivere con un’economia rurale di mero sostentamento (situazione poi aggravata dalle due guerre mondiali), seguì il destino di molti altri paesi feltrini e bellunesi, dovendo affrontare la dura esperienza dell’emigrazione, nel Sud America e in Europa, e contribuendo con le proprie donne ad incrementare il fenomeno del baliatico: una di queste Angela Bertelle, residente in località Valerna, fu balia di Rita Levi Montalcini, premio Nobel della medicina. Nel 1907 a Norcen si costruì la sede della Colonia Alpina di San Marco, voluta dal Comune di Venezia, che scelse il luogo per la bontà del clima, adatta alla cura dei bambini. Essa fu un’importante risorsa occupazionale per la gente della zona, tramutandosi in questi ultimi anni in centro di soggiorno per giovani e anziani. E’ in atto oggi una riqualificazione della struttura come polo di iniziative culturali e centro di accoglienza a carattere turistico e sociale. Norcen si apre così a nuove prospettive di sviluppo.
Consistenza raccolta:
Riproduzioni a stampa Tot. 270
scansioni digitali: Tot. 270
Tipologia:
Panorami, scorci di paese, monumenti (chiesa e ville, Colonia alpina S. Marco), ritratti (singoli, famigliari e di gruppo), scolaresche, soldati, lavoro ed emigrazione, cerimonie civili e religiose, momenti conviviali.
Contesto di riferimento:
Territorio Comunale: paese di Norcen
Descrizione analitica del materiale fotografico:
La raccoltà è inventariata: SI
La raccolta è catalogata: SI
Scansioni digitali:
La raccolta è disponibile anche in digitale: SI percent.: 100 %
In quale formato: TIFF
Dimensioni di scansione: 20 X 30 cm
Risoluzione: 300 dpi
Accesso al pubblico della raccolta:
consentito esclusivamente per motivi culturali e di ricerca, su specifica richiesta.
Forme di collaborazione con l’Archivio Fotostorico Feltrino:
Prestito materiali fotografici per consentirne la riproduzione digitale, con obbligo di citazione della fonte di provenienza in caso di utilizzo pubblico.
Collaborazione a specifiche iniziative di valorizzazione del materiale fotografico (ricerche tematiche, allestimento mostre, pubblicazione cataloghi, videoproiezioni, ecc.)
Data di compilazione: 5 maggio 2010
Compilatore: Francesco Padovani